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Come usare la PEC per semplificarci la vita

La Posta Elettronica Certificata è diventata realtà per molti di noi: liberi professionisti ed imprese sono infatti stati obbligati all’adozione. Il legislatore ha voluto infatti introdurre un sistema sostitutivo del Fax e della Posta Raccomandata, ormai desuete per il ritmo del business e ed inadatte ad ottenerne la semplificazione.

Nonostante da molti venga vista come un ulteriore orpello burocratico, oneroso e poco funzionale, la PEC può risultare estremamente utile per il cittadino. Vediamo come.

Innanzitutto occorre davvero poco tempo per trovare soluzioni gratuite o quasi. Infatti l’operatore Aruba, l’hosting provider più diffuso sulla penisola, offre già il servizio gratuitamente per un anno a tutte le partite IVA individuali, ed al costo di soli 5 euro l’anno per le imprese.

Per registrare il proprio indirizzo, basterà collegarsi all’indirizzo https://www.pecgratuita.it e registrare l’account desiderato, il quale dovrà poi essere comunicato alla propria camera di commercio. Sarà inoltre utile configurare un account di posta per evitare di doverla controllare via browser.

Ma adesso veniamo alla parte migliore: cosa possiamo fare con la nostra nuova PEC?

Intanto possiamo inviare ogni tipo di richiesta, comunicazione, adesione o disdetta ad operatori economici e pubbliche amministrazioni, i quali saranno obbligati a fornirci risposta.

Non sempre tuttavia è facile trovare questi indirizzi, specialmente nel caso in cui chi dovrebbe renderla visibile, si guarda bene dal farlo. Pensiamo in particolare alle compagnie telefoniche, ai fornitori di energia, alle pubbliche amministrazioni.

Per venirci incontro, il Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con Infocamere e l’Agenzia per l’Italia Digitale mette a disposizione un motore di ricerca che consente di recuperare ogni indirizzo PEC italiano, all’indirizzo: http://www.inipec.gov.it.

Facciamo un esempio: vogliamo disdire il nostro abbonamento a Tiscali. Purtropppo, sul sito, non troveremo la PEC di Tiscali (come mai?), quindi saremmo costretti ad avvalerci della Posta Raccomandata.

Tuttavia, la legge obbliga ogni operatore ad indicare la Partita IVA o il Codice Fiscale sul proprio sito web. Se andiamo in fondo alla pagina, potremo constatare che quella di Tiscali è 02508100928.

A questo punto, inseriamo il codice fiscale nel motore di ricerca delle imprese sul sito INIPEC e scopriamo che l’email di Tiscali è AMMINISTRAZIONE.TISCALI@LEGALMAIL.IT. Potremo utilizzare questa email per ogni nostra comunicazione ufficiale.

Di seguito, alcune delle più comuni caselle PEC utili al cittadino:

Telecomunicazioni

Telecom Italia: telecomitalia@pec.telecomitalia.it

Wind Infostrada: windtelecomunicazionispa@mailcert.it

Vodafone Omnitel NV: vodafoneomnitel@pocert.vodafone.it

Fastweb: fastwebspa@legalmail.it

Tiscali: amministrazione.tiscali@legalmail.it

Energia

Enel: enelspa@pec.enel.it

Enel Energia: enelenergia@pec.enel.it

ENI SpA: eni@pec.eni.com

Acea SpA: acea.spa@pec.aceaspa.it

A2A SpA: a2a@pec.a2a.eu

Istituzioni

INPS: http://www.inps.it/agendasedi/vedo_pec.asp

Agenzia delle Entrate: http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/nsilib/nsi/contatta/assistenza+fiscale/posta+elettronica+certificata/pec+direzioni+provinciali

Equitalia SpA: equitalia@pec.equitaliaspa.it

Equitalia Nord: equitalianord@pec.equitalianord.it

Equitalia Centro: legaleaffarigenerali@pec.equitaliacentro.it

Equitalia Sud: equitaliasud@pec.equitaliasud.it

Da adesso, abbiamo uno strumento in più per richiedere informazioni e servizi, che ci solleva dalle lunghe ed infruttuose telefonate ai call center.

Fonte Delphi Consulting

Di Alessandro Docali11/02/2014 Consigli e idee

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